martedì 29 gennaio 2013

Scatenato... e la "D" è muta...


Certo che parlare di Django Unchained è davvero difficile. Soprattutto a botta calda. C'è troppa roba in quei 146 minuti e tutto è come sempre studiato con tale precisione da Tarantino (che è diventato la custodia di sé stesso) che è arduo persino azzardare commenti tecnici.
Egli è bravo. Punto. Ai suoi fan piace da morire e se lo fanno piacere pure quelli che normalmente non se lo cagano di pezza perché Tarantino è cool (poi spiego meglio questo concetto). Io appartengo alla prima categoria, quindi DU mi è piaciuto, mi ha esaltato, è fichissimo e tantarobba.
Di certo è UN capolavoro. La fotografia non è mai ripetitiva, mette dentro sia le sue zoomate veloci e i movimenti convulsi di camera, sia i suoi piani fissi leggermente decentrati che non si spostano di un millimetro durante un monologo di 5 minuti. Gli attori, chissà perché con lui non si risparmiano e tirano fuori tutto quello che possono dare: Waltz si sa che è bravo e di riflesso Foxx che mi è sempre stato sulle balle ti tira fuori un personaggino davverio Tarantiniano che da lui non mi sarei aspettato. Di Caprio e Samuel L. Jackson entrano di prepotenza e rubano la scena agli altri due buttando lì due villains che è amore a prima vista. Le musiche sono perfette, sparate a palla, varie e scollegate tra loro in maniera disorientante, dal rap alla inedita e bellissima "Sono qui" dell'accoppiata Morricone/Elisa, passando attraverso colonne sonore anni'70, soul funk e chi più ne ha più ce ne metta.
Insomma, a feckin' good movie by Tarantino.

Diamo atmosfera alla vostra piacevole lettura:



Che sia IL capolavoro di Tarantino, beh... secondo me no. Quello rimane i Bastardi. DU non è esente da qualche difettuccio di ritmo nella prima parte, la storia decolla veramente solo quando entra in scena Di Caprio e qualche magagna di montaggio si nota molto più che nelle altre sue produzioni, considerando anche che questa non voleva essere grindhouse.
L'evoluzione del personaggio di Waltz mi è sembrata un po' forzata e l'attore (seppur grandioso, intendiamoci) ricade un po' troppo spesso nel Colonnello Landa, mentre Django un'evoluzione vera e propria non ce l'ha, ma forse va bene così perché lui è incazzato e deve fare brutto perciò sticazzi.
Però via, di certo sta sopra Jackie Brown, Kill Bill vol.2 e Death Proof, ma metterlo in cima mia classifica Tarantiniana personale... per ora non se ne parla.

Ci tornerò su dopo averlo rivisto un paio di volte, ma soprattutto dopo averlo visto in lingua originale, perché come i fan di Tarantino ben sanno, i giochi con gli accenti e con i differenti idiomi sono parte integrante dei dialoghi e degli scambi tra i personaggi.
Nota a margine: o si cambia doppiatore a Di Caprio, oppure Pezzulli si compri delle mutande più larghe perché ha tirato di nuovo fuori la vocina da bambino fighetto... cazzo, ma in Inception non era male, perché qui dobbiamo avere un cattivo coi contro coglioni con la STESSA IDENTICA voce, cadenza, accento e frivolezza di Jack Dawson? Pronto? Pezzulli? Quello è affondato col Titanic... scendi di un paio di toni, grazie!

- Leo, sai che in Italia ti faranno parlare come sul Titanic?
- No, non penso proprio, dammi retta. Ti fidi di me?

Più che altro la visione del film mi ha stimolato la voglia di andare al poligono di tiro e qualcos'altro che ora non ricordo... ah sì, vero... anche un paio di riflessioni di quelle serie serie serie.

RIFLESSIONE 1: DEL GIORNALISMO OCCASIONALE (ovvero DELLE MODE ACCAZZO)
Avrete notato tutti che attorno  a DU s'è creato un hype della madonna, esagerato, soprattutto trattandosi di Tarantino. Cioè, tra i fan è normale, i Tarantinisti (Tarantiniani? Tarantati? Aperitaviti? Aperitivi?) normalmente si trovano al pub, ordinano "un cazzo di bianchino" e se la raccontano con lo sguardo fisso nello specchio dietro al bancone del bar, con assoluta calma.
-Oh, esce il nuovo cazzo di film di Tarantino.
-Mh mh. C'entra tipo la seconda fottuta guerra mondiale.

-Raga, Tarantino fa un cazzo di fottutissimo western.
-Fico.

E se non finisce con una sparatoria la cosa muore lì. Perché noi si dà per scontato che comunque vada sarà una figata.
No, l'hype a cui mi riferisco e a cui facevo cenno in apertura di post è quello da parte del cine-giornalismo di massa. Avete presente quella gilda di eletti che non perdono occasione di usare gli aggettivi "visionario" oppure "controverso" e che ultimamente ficcano "Avatar" anche dove non c'entra un'ostia (giusto per dire "sono laureato in cinema realista ma ho visto anch'io il film di quel visionario e controverso che non è altro di Cameron. E l'ho visto in treddì")? Ecco, di colpo si sono messi in fila per gridare "al capolavoro" in occasione dell'uscita di DU.
Ora, tutto ciò ben venga, perché significa solo più pubblicità = più soldi = Tarantino ricco = Tarantino sempre più grasso = Tarantino che fa ancora tanti film e noi siamo bimbi felici.
Però, quei simpatici signori sono gli stessi che hanno sempre relegato la Band Apart nell'angolino dei cattivi che fanno filmetti scemi e violenti. Già, com'è che non si parla più della violenza? Addirittura qualcuno lo giustifica definendola "funzionale al profondo messaggio contro lo schiavismo". Ma oh, ma che cazzo dite? Tarantino che usa la violenza in maniera funzionale? Maquandomai???? Minchia ma siete gli stessi che c'avete fratturato il pene per sei mesi con quella palla colossale (visionaria e controversa) di "The Tree of Life", che manco Sky Cinema l'ha passato per troppo tempo perché ad un certo punto si spegnevano i decoder dalla noia?


SOPRA: [...]le dinamiche narrative sono meno epiche, ma hanno una maggiore robustezza drammatica, le inquadrature sono meno debitrici nei confronti della tradizione, il citazionismo sfrenato delle origini si è stemperato parecchio [...] (cit.)

E i migliori sono quelli che individuano una crescita del regista che "asciuga" le scene di violenza dimostrando che gli riescono bene anche le sequenze "dialogiche". Eh? Ma ti sei mai abbassato ad ascoltare di nascosto noi nerdoni quando discorriamo del cinema "pulp" come lo chiamate voi? Tarantino è SEMPRE stato bravo nelle scene "dialogiche", sono quelle che fanno la differenza, così come il perfetto ponte di tensione che creano prima delle parti più action. Cazzo sappiamo a memoria tutte le battute di Pulp Fiction perché quel film è fatto di dialoghi, di "pulp" nel senso che lo intendete voi (cioè teste che esplodono) ce n'è veramente poco. Eppure per noi resta comunque un capolavoro, mentre per voi 154 minuti di monologhi a telecamera fissa vengono spazzati via da un colpo accidentale che fa saltare la testa ad un ragazzino.
Sapete che è successo? E' successo che l'altra volta hanno snobbato con tanto di gesto della mano e occhietti socchiusi i Bastardi, per poi rendersi conto leggiucchiando qua e là nei forum underground di settore che era un cazzo di capolavoro e però ormai non potevano fare la figura di merda svegliandosi a posteriori. Allora hanno aspettato al varco Django per non farsi sfuggire l'occasione di strillare "Urrà! Bravò!" prima di tutti gli altri. Perché ora fa fico parlare bene di DU e così poi qualcuno può fare il sottile e parlarne male così va in controtendenza e desta attenzione. Perché adesso guardare i film di Tarantino è roba colta e profonda e ci leggi di quelle analisi che boh! Dove ce la vedano tutta quella roba lo sanno solo loro. Ma dopotutto la vedevano pure nei 12 minuti di bambino sull'altalena di Malick...
Già vedo la quote sui cofanetti blu-ray: "Uno spaghetti-western visionario e controverso... e Avatar."
Che poi... la musichina finale e Django che fa il pirla a cavallo (se voleva essere un omaggio a Trinità, faceva veramente cagare, caro Quentin...) sono forse l'unico vero omaggio agli speghetti-western, per il resto il film si sviluppa nelle piantagioni del sud e di cow-boy nel senso cinematografico del termine ce ne sono proprio pochi. Non a caso ...ti chiameranno "la pistola più veloce DEL SUD".

RIFLESSIONE 2: DEL NON RISPARMIARSI
Ma in fondo, perché a noi tamarrini piacciono tanto i film di Tarantino, così come quelli di Rodriguez (tranne Spy Kids che è una serie di merda)?
Perché quando decidi di fare un film tamarro la regola per il successo è NON RISPIARMIARSI. Tarantino, come altri, non si ferma, ci fa vedere tutto quello che lui (in quanto tamarro senior onorario) vorrebbe vedere sullo schermo. Mi spiego: se decidi di esagerare, esagera! Non ha senso preoccuparsi di piacere un po' a tutti, di dare il contentino a chissà chi ciondolando tra il gore e la roba seria. Hai un'idea, vuoi fare casino sullo schermo, vai e facci uscire dalla sala stanchi e sfiniti, ma con il cuore a mille e facendoci sognare ad occhi aperti una sparatoria nazisti-contro-zombie-contro-fighemezzenude all'interno dell'Old Wild West di Rozzano.
Django Unchained NON è uno spaghetti-western, NON è un film sullo schiavismo pre-guerra civile americana, NON è un film sui diritti umani o un inno contro le differenze etniche (checché ne dica quel razzista di Spike Lee, bravo bella figura di merda). E' un film con gente a cavallo, e a volte a piedi, che si spara con spruzzi di sangue alti quattro metri, in un turbinio di citazioni e anacronismi fortemente voluti. Lo stesso Tarantino s'è messo a parlare del sangue di milioni di neri sui campi di cotone, durante le interviste, ma è solo per dare un contentino all'esaltazione dei giornalisti di cui parlavo sopra. Per carità, sono tematiche importanti, ma non è questa la sede. Il nostro regista è un bambino che quando vedeva i "western" al cinema pensava che sì, belli, ma c'è poco sangue e non si vedono i buchi dei proiettili e quando sarò grande li farò come dico io! Un po' come quando i miei amici ed io da regazzini sognavamo un unico film con dentro Schwarzy, Sly, Dolph Lundgren, Van Damme, Chuck Norris e Bruce Willis tutti assieme ( e c'hanno accontentato!!! Per due volte gesùddìo!!! :-P)
E tutto questo trova conferma nella scena finale, in cui non c'è un riscatto vero e proprio, non c'è una logica o un cerchio che si chiude. C'è la tabula rasa come in tutti i suoi film. Con un paio di sopravvissuti giusto per gradire.
E' questo che vogliamo, è per questo che ci piace Tarantino. Non vogliamo didascalie, non vogliamo spiegoni inutili. Se c'è da sparare che si spari, se c'è da menare che si faccia a botte sul serio, se c'è sangue non devono essere gocce, ma secchiate. Non trattenetevi, sappiamo che non è facile perché è un mondo in cui il confine tra il nostro eterno amore e la puttanata da dimenticare è invero più sottile che in altri generi.
Ultimamente il cinema soffre molto di queste "paure", della necessità di piacere a tutti e di spiegare bene tutto a tutti, di essere violenti, ma non troppo perché sennò la violenza è brutta e cattiva e poi il sangue è uno di quegli elementi che più pesa sul rating (pensate ai 3 Dark Knight di Nolan... non si vede nulla di rosso in 6 ore complessive di film...).
Non dimenticate che tanto poi siamo noi tamarri che verremo avedere i vostri film, perché gli altri non vi cagheranno comunque di striscio. E questo Tarantino lo sa e sono certo che per dispetto a tutta questa attenzione mediatica il suo prossimo lavoro sarà ancora più visionario, controverso e anche un po' Avatar.

Ricordatevi che c'è sempre un problemino: per accontentare tutti si finisce per non accontentare nessuno, no????

;-)

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